Brichsburg, la città di Emmet, della sua amata Lucy e dei loro amici, la città dove tutto “È meraviglioso!” viene visitata da una specie aliena, i DUPLO, e da essa rasa al suolo. Da allora il suo nome è Apocalypseburg e la sua apparenza rubata a Mad Max: Fury Road, con Lucy nei panni di una guerriera tosta e dark, che cavalca la versione feroce e metallica di UniKitty, e Emmet nei panni di…se stesso. Anche dopo aver appurato di essere “Speciale”, nel primo film della serie, Emmet non riesce infatti ad essere diverso da quello che è. L’unica cosa che riesce a sognare è ancora e sempre una casetta unifamiliare con giardino, e sarà con quel sogno nella mente e una piantina al suo fianco, che si lancerà verso l’ignoto Sistema Sorellare, per salvare la sua innamorata e gli amici dalla terribile imperatrice Quello Che Voglio.
Squadra vincente non si cambia, che sia nel lavoro o nel gioco non fa differenza.
Tornano dunque i protagonisti della prima avventura, compreso il più simpatico, il megalomane Batman (che in originale ha la voce di Will Arnett e da noi di Claudio Santamaria), e torna la coppia composta da Phil Lord e Christopher Miller alla sceneggiatura, due che sanno come costruire una gag e inventare “La canzone che ti resta in testa”. Di canzoni, tra l’altro, ce ne sono molte di più in questo secondo film, anche per l’influenza di quel Sistema Sorellare, tutto costruzioni a cuoricino e inesauribili riserve di glitter, che nel concept dell’opera ha tanto spazio.
The Lego Movie 2 inizia infatti dove finiva il suo predecessore, ma espande la cornice in live action, con il ragazzino e il padre, introducendo l’altra metà dell’universo, vale a dire una sorellina responsabile dell’invasione dei DUPLO e della degenerazione che segue, e una madre che è addirittura indicata come portatrice dell’Armammageddon: la fine dei giochi, la fine del mondo.