
Il 5 settembre 1972, durante le Olimpiadi di Monaco, un commando di militanti palestinesi assalta gli appartamenti della delegazione israeliana uccidendo due persone e prendendone in ostaggio nove. La tv americana ABC, all’epoca prima emittente a trasmettere in diretta l’intero evento sportivo, si ritrova a raccontare la tragedia in diretta, ovviando ai problemi di comunicazione e di reperimento di notizie e immagini. Il giovane produttore Geoff, il dirigente televisivo Roone Arldge, l’interprete tedesca Marianne e gli altri colleghi trasformeranno la tragedia in evento mediatico. E cambieranno la storia.
Un film televisivo sul potere della televisione: come già The Eichmann Show – Il processo del secolo, anche September 5 osserva la storia dalla cabina di regia, sancendo l’unione tra testimonianza, giornalismo e spettacolo.
L’azione terroristica di Settembre nero è da sempre parte dell’immaginario collettivo per molti motivi, tutti a loro modo affrontati in modo rapido ma esauriente dal film: il risultato nefasto della scelta di non militarizzare le Olimpiadi per dare della Germania un’immagine diversa da quella imposta dal ricordo della guerra; lo shock di vedere altri ebrei innocenti morire sul suolo tedesco; la rivelazione al mondo della gravità del conflitto mediorientale e la disperazione disposta tutto della causa palestinese. Da ultimo, la visione in diretta dell’evento e la creazione di immagini diventate celeberrime, a cominciare da quella del terrorista col passamontagna che si sporge da un balcone… La storia veniva fatta in quel momento, e per la prima volta la gente da casa (900 milioni di persone, dice la didascalia finale del film) poteva vederla.
September 5, dopo aver offerto il contesto storico e ambientale delle Olimpiadi (il re di quell’edizione, il nuotatore americano Mark Spitz era ebreo; una delle future vittime, David Berger, era stato intervistato a Dachau; nella redazione dell’ABC molti avevano origini ebraiche; il popolo tedesco aveva come principale preoccupazione quello di lasciarsi il passato alle spalle…), mostra non tanto le istantanee dell’attentato, ma la loro fabbricazione: è uno sguardo dall’altra parte dello schermo, dentro le stanze dove produttori, registi, giornalisti, tecnici e interpreti per una notte e un giorno lavorarono duramente per raccontare il presente e preparare inconsapevolmente il futuro.