KUNG FU PANDA 4

UN BUON ESEMPIO DI INNOVAZIONE, DALLA REGIA MOVIMENTATA E DALL'ANIMAZIONE ISPIRATA. E CON UNA SERIE DI NUOVI PERSONAGGI
KUNG FU PANDA 4

Il Maestro Shifu ha una notizia per Po: non potrà più essere il Guerriero dragone ma dovrà scegliere il suo successore, per diventare lui stesso la guida spirituale della Valle della pace, capace di seminare saggezza e infondere speranza. Po non è contento, sia perché il ruolo di Guerriero dragone gli piace e non è pronto ad abbandonarlo, sia perché, nonostante gli sia stato consegnato il bastone della saggezza, non si ritiene in grado di assumere il ruolo di guida spirituale.

Il kung fu panda si imbatte in una volpe, Zhen, agilissima e pronta a rubare e a giocare sporco, che lo informa di un nuovo grande pericolo, ovvero la Camaleonte, una potente maga cattiva mutaforme, cioè in grado di assumere le sembianze di chiunque, che vuole arrivare a regnare sulla Valle della pace. Po e Volpe si imbarcano in un viaggio per raggiungere Juniper City, la città dove regna la Camaleonte, e i due padri di Po, l’oca Mr. Ping e il panda Li, li seguono da lontano e di nascosto per proteggere il loro ingenuo figliolo.

Il quarto capitolo della fortunata saga di Kung Fu Panda, a otto anni di distanza dal terzo, sceglie come Maestro Shifu la via della saggezza, e dunque aggiunge alcuni elementi di novità nella trama senza stravolgere l’impianto originale.

E soprattutto senza alterare la figura di Po come eroe ingenuo, un po’ pasticcione e di buon cuore, aderendo anche nella forma al contenuto del messaggio centrale: si può e si deve cambiare, ma bisogna rimanere coerenti con la propria natura e la propria indole. In particolare è interessante il contrasto fra l’immensa capacità di fidarsi del prossimo di Po e la diffidenza di Volpe, giustificata da un passato difficile: di fatto Kung Fu Panda 4 è la storia di due orfani, uno dei quali ha avuto la fortuna di trovare due buoni padri, l’altra invece si è imbattuta in una madre cattiva.

In questo capitolo si sente la mancanza dei Cinque Cicloni, ma tornano tutti i nemici delle avventure precedenti, e ci sono una serie di nuovi personaggi esilaranti, come gli avventori di una taverna a strapiombo sul mare dall’equilibrio precario, il gruppo di capi delle famiglie criminali che si radunano in stile Padrino, i tre coniglietti apparentemente pucciosi e in realtà pronti a diventare feroci come i Gremlins bagnati, o il sottobosco di criminali che popola il ventre molle di Juniper City. Per tutti c’è una possibilità di redenzione, dato che “non è mai troppo tardi per fare la cosa giusta”.

La regia di Mike Mitchell è movimentata, l’animazione ha momenti ispirati che si rifanno all’iconografia classica orientale e sequenze a rotta di collo, e la sceneggiatura del trio Jonathan AibelGlenn Berger e Darren Lemke, pur non avendo la potenza dirompente e innovativa del primo episodio della saga, costruisce una vicenda facile da seguire e ricca di spunti comici, secondo uno stile visivo che deve molto al cinema muto di Chaplin e Stanlio e Ollio, che divertiranno tanto i bambini quanto i loro accompagnatori adulti.

Kung Fu Panda 4 è un buon esempio di innovazione nella continuità, che ci insegna ad avere il coraggio di lasciare quello che siamo per diventare quello che saremo e a liberarci dei cattivi maestri, ricordandoci che l’arte del kung fu non è qualcosa che puoi rubare ma qualcosa che ti devi meritare.

KUNG FU PANDA 4
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TERMINATA