GIORNO DELLA MEMORIA 2019
Proiezione del film
1938 DIVERSI
Introduce l’argomento ALBA CAVICCHI
Sezione Didattica ISUC (Istituto per la storia dell’Umbria Contemporanea)
Sanzioni, obblighi, espulsioni, umiliazioni, privazioni, fino all’internamento e alla deportazione. L’Italia non fu seconda a nessuno per la meticolosità e la durezza delle misure imposte agli ebrei. Il 14 luglio 1938, “Il Giornale d’Italia” pubblicava il Manifesto della Razza, redatto e firmato da sedicenti scienziati italiani che stabiliva inconfutabilmente la suddivisione dell’umanità in razze, l’esistenza di una razza italiana pura e la non appartenenza degli ebrei alla razza italica.
In dieci punti travestiti da scienza, l’Italia si proclamava “francamente razzista” e apriva ufficialmente la campagna d’odio antisemita, propagando una sintomatologia virale che dalla discriminazione sarebbe diventata caccia all’ebreo da spedire nei campi di sterminio nazisti.
Attraverso interventi e testimonianze, letture e documenti, Giorgio Treves ricostruisce il contesto, la genesi e la natura della legislazione antiebraica dalla sua fase di avvio, alla confluenza tra razzismo coloniale e antisemita, fino ai tardivi risarcimenti da parte della Repubblica. I filmati d’epoca scorrono e mostrano come in Italia il Fascismo si sia sempre collocato e strutturato in una strumentale continuità storica della stirpe romano-italica, di cui rappresenta l’approdo evolutivo e di cui la matrice cattolica ha costituito il formidabile collante da cui l’ebreo restava alieno, minaccia per la società italiana che ‘a ragione’ lo rigettava come corpo estraneo, straniero.
Risalendo il tempo, ripercorrendo le pagine ignobili della nostra storia, la proclamazione dell’impero in Etiopia e la segregazione della sua popolazione, il regista disegna un profilo di un Paese ‘inedito’ con cui dobbiamo ancora fare i conti. In una stagione buia, dominata dagli appelli al “prima agli italiani”, da sentimenti nazionalisti e antieuropei, da pulsioni identitarie e xenofobe, da parole d’ordine della destra radicale e da un’onda nera sulla (preoccupante) soglia dell’esecutivo, 1938 – Diversi riporta al centro del discorso pubblico un’eredità politica pesante, denunciando quel fascismo eterno, che è titolo di un celebre intervento di Umberto Eco.
Cinquanta pagine che lo specificano ‘eterno’ per contrastarlo sempre, individuandone le costanti e le sue forme. Pensare il fascismo come potenzialità eterna è l’unica opzione che abbiamo per salvarci dalla sua eternità storica. Questa è la sfida concettuale che Eco e le immagini di Treves ci invitano ad affrontare.
Guida sensibile alla conoscenza e alla consapevolezza di una delle pagine più tristi della storia del Paese, 1938 – Diversi offre elementi per riaccendere il dibattito su fascismo e storia d’Italia e su fascismo e nazismo. Per ritornare, ancora e ancora, su una persecuzione che non conobbe tregua fino all’armistizio del 1943 e che ebbe il suo culmine in una e vera e propria dichiarazione di guerra da parte del fascismo della Repubblica sociale, durante l’occupazione della Wehrmacht. 1938 – Diversi sfoglia le pagine grevi e dense dell’antisemitismo in Italia a ottant’anni dalle “leggi della vergogna”. In coincidenza con questo triste anniversario, il documentario di Treves esprime il desiderio di estirpare tutte le radici della discriminazione, di consolidare prove, di approfondire le vicende dell’ebraismo italiano fra le due guerre mondiali che continuano ad essere ignorate o fraintese nella cultura italiana. Storiografia compresa.