Dover, 2014. Bernie Jordan ha quasi novant’anni e un grande sogno: quello di partecipare al 70esimo anniversario dello Sbarco in Normandia, l’evento storico cui l’uomo ha partecipato come giovane recluta in Marina il 6 giugno del 1944. Irene detta Rene, sua moglie da 70 anni, è malata e ricoverata in una casa di cura dove anche Bernie ha deciso di trasferirsi per non stare lontano da lei, anche se lui è ancora abbastanza autonomo e indipendente. Quando scopre di essere arrivato troppo tardi per prenotare il viaggio organizzato dai reduci di Dover intenzionati a partecipare alle celebrazioni del D-Day, Bernie decide di partire da solo, con il benestare di Rene che non avverte il personale della casa di cura affinché non impedisca al marito di realizzare il suo sogno. Durante il viaggio Bernie farà amicizia con un ex combattente della Royal Air Force, anche lui reduce dello Sbarco, ed entrambi si confronteranno con i fantasmi del loro passato militare.
Fuga in Normandia è basato sulla vera storia di Bernie Jordan, noto ai media con il soprannome di “il grande fuggitivo” per quella sua iniziativa spericolata, a quasi novant’anni.
Il regista Oliver Parker ha voluto raccontare quella vicenda senza inutili sentimentalismi, creando una storia asciutta e rigorosa che non mette mai in ridicolo gli anziani e non pigia mai l’acceleratore sul patetismo. Ciononostante Fuga in Normandia è un film struggente che parla del ricordo, e di quelle guerre i cui reduci poi hanno cercato per tutta la vita di rimuovere la dolorosa memoria. Soprattutto il film parla del senso di colpa che molti militari hanno provato per non essere riusciti a salvare un compagno o a indirizzare meglio le loro pallottole. E parla dell’amore pluridecennale fra due anziani che non hanno mai smesso di provare passione e intimità.
Per interpretare questa storia delicata e profonda ci volevano due interpreti straordinari, e Parker li ha trovati in Michael Caine e Glenda Jackson, lui al suo ultimo ruolo prima del ritiro dalle scene, lei al suo ruolo finale prima della scomparsa nel 2023. Entrambi sono credibili e amabili nei panni di Bernie e Rene, una coppia piena di ironia e di saggezza, ancora pronta a mettersi in gioco, nonostante gli acciacchi. Allo stesso tempo nessuno dei due assume atteggiamenti stupidamente giovanilistici, né alcuno di quei vezzi narcisistici che spesso caratterizzano le star del cinema nella terza età, e che comportano l’uso di filtri, trucchi e dosi massicce di chirurgia plastica. Caine e Jackson sono due bellissimi vecchi, fieri di come sono arrivati (insieme) alla loro veneranda età e della loro magistrale esperienza di attori.
Fuga in Normandia è molto commovente, soprattutto nelle scene che coinvolgono gli autentici reduci dello Sbarco (bellissimo il loro ritrovarsi sulla spiaggia), e manda un messaggio contro tutte le guerre, creando un emozionante incontro pacificatore fra veterani inglesi e tedeschi, e un momento di cordoglio al cimitero di Bayeux dove sono seppelliti più di 5000 caduti britannici, descritti come “un enorme spreco”. Ma c’è anche il momento in cui una donna francese si avvicina per ringraziare Bernie per quell’azione risolutiva del passato, necessaria per porre fine ad un male più grande.