Cortina Express

Eros Puglielli scardina il sottogenere del cinepanettone. Lillo regge tutto il film con battute molto divertenti.
Cortina Express

Lucio De Roberti (Christian De Sica), un irresistibile viveur di mezza età, si reca a Cortina D’Ampezzo per salvare il nipote da un matrimonio disastroso con la figlia della perfida Patrizia Giordano (Isabella Ferrari), una vulcanica discografica con un marito succube (Marco Mazzocca nei panni di Aristide) e alle prese con il rischio di fallimento dell’azienda. Tanto che ha già pronto un contratto capestro da far firmare a Dino Doni (Lillo), un’artista musicale del passato che stravede da sempre per lei e che ora è alla ricerca di riscatto accollandosi però, senza saperlo, tutti i debiti.

Il regista Eros Puglielli scardina il sottogenere del cinepanettone nello stesso momento in cui lo omaggia affettuosamente. Il corpo comico di Lillo sostiene tutto il film che regala battute molto divertenti.

Il cinepanettone è morto, viva il cinepanettone! Sembrava che a gridarlo fosse rimasto paradossalmente solo Roman Polanski autore di un film poco capito, forse non a torto, come il suo recente The Palace, mentre ora, a sorpresa, ecco Cortina Express che ci riporta, per esempio già dai titoli di testa dove risuona la magnifica “Heart of Glass” dei Blondie, in quell’atmosfera ovattata e patinata delle piste di Cortina D’Ampezzo dove però gli sciatori fanno capitomboli e ruzzolano finendo gambe all’aria come se non ci fosse un domani.

Probabilmente il regista “sui generis” Eros Puglielli (DormeTutta la conoscenza del mondoNevermind), che ha collaborato alla sceneggiatura scritta da Tommaso Ranzoni, ci sta già dicendo che il suo è sì un omaggio, un po’ vintage come la Ferrari rossa che rispolvera De Sica, al sottogenere dei cinepanettoni e alla commedia all’italiana ma che è anche qualcosa di diverso, una rivisitazione più personale.

Tutto il film in realtà ruota attorno alla figura comica di Lillo, di cui De Sica sembra più, se non una spalla comica – perché non sono poi tantissimi i loro momenti insieme -, una figura che consente al personaggio di Dino Doni di poter esprimere al meglio la sua innata provocazione di comicità, anche demenziale. I generi di riferimento, del corpo comico di Lillo, sono sì lo slapstick, ma ancora più i confronti a due nei dialoghi come poteva capitare con John Belushi. La scrittura in questo senso è precisa e foriera di una serie di battute molto divertenti e originali, quindi un po’ meno sentite del, per esempio, “delicatissimo” ripetuto da De Sica.

È evidente che la rottamazione del cinepanettone per Puglielli passa pure da qui e, soprattutto, dallo scardinamento del modello fondato sul corpo femminile (anche se nello studio Fenomenologia del cinepanettone, l’irlandese Alan O’Leary sostiene che a essere in evidenza, sono più che altro «le nudità grottesche del corpo maschile») che in Cortina Express non è giovane e non è desiderato (ad esserlo veramente è l’odioso trapper Osso Sacro), mentre invece nella veterana coppia Boldi/De Sica innescava la commedia degli equivoci e delle corna spinta alle estreme conseguenze della volgarità.

 

SPETTACOLI dal 5 al 6 gennaio
CINEMA TEATRO CESARE CAPORALI - Piazzetta San Domenico, 1 - Castiglione del Lago (PG)
domenica 5
  • 16:00
  • 21:15
lunedì 6
  • 18:30
Cortina Express