IL CARAVAGGIO PERDUTO

IL MONDO DELL'ARTE RACCONTATO COME UN THRILLER INTERNAZIONALE.
IL CARAVAGGIO PERDUTO

Il mondo dell’arte è un sistema complesso dove, intorno alle opere realizzate dagli artisti e al loro valore, agiscono diversi protagonisti. Nel film Maurizio Cattelan: be right back (2016) uno dei narratori che testimoniano alcuni episodi legati al mercato dell’artista italiano, dichiara che il “dietro le quinte” del mondo dell’arte cela misteri che farebbero rabbrividire il mondo della finanza di Wall Street. Ed effettivamente così è. Il mercato dell’arte è un contesto senza regole precise che, spesso, non coincide più con la storia delle opere che si vanno a cercare con lo scopo di acquistarle. Il valore e la storia delle opere d’arte (del passato o contemporanee) diviene una questione economica e di status, basata su sfide tra personalità che vogliono raggiungere un certo contesto attraverso quell’opera d’arte. Si tratta anche una questione politica.

Il Caravaggio perduto di Àlvaro Longoria sonda questi aspetti in maniera approfondita e documentativa: il regista mette in scena i pensieri, le parole e le azioni di diversi attori del mercato dell’arte (mercanti, galleristi d’antico e di moderno, direttori di case d’arte, conservatrici, critiche e storici dell’arte) che provengono da diverse parti d’Europa e degli Stati Uniti, che si spostano alla ricerca di un dipinto di Caravaggio perduto.

Tra Roma, Londra, Madrid e New York, il regista segue le vicende di un dipinto che raffigura il Cristo in primo piano e al centro della tela, con indosso la corona di spine, contornato da due figure laterali, tra cui quella di Ponzio Pilato. Si tratta di uno “sleeper”, di un’opera “dormiente”, come si dice in gergo di mercato. Ovvero di un’opera importante di cui non si è ancora a conoscenza e che prima o poi verrà scoperta. L’Ecce Homo attribuito a Michelangelo Merisi giunge al pubblico dal salotto di una casa privata, da dove viene prelevato da una delle figlie della proprietaria, per andare a un’asta per una cifra di 1.500 dollari. Questo è il valore simbolico attribuito dalla casa d’arte spagnola Ansorena, che pubblica un catalogo con l’opera anonima. Da questo momento, dalla pubblicazione del dipinto, ecco che si scatena il mondo dell’arte, quello che si cela dietro alle grandi aste, ai danarosi collezionisti e alle istituzioni per decidere le sorti dei capolavori della cultura.

Maria Cristina Terzaghi, conservatrice e storica dell’arte dell’Università di Roma, parte dalla capitale italiana per recarsi a Madrid, a visionare l’opera di persona. È la prima tra i professionisti a individuare il tocco e lo stile del Caravaggio. Ma la notizia è già uscita al pubblico e il primo a scriverne non è una rivista d’arte, ma Dagospia, un giornale di gossip che, spesso, anticipa anche i fatti peculiari del mondo della cultura.

Mentre art dealer come Jorge Coll, Filippo Benappi, Filippo Moretti o Andrea Lullo – che vediamo nel finale soddisfatti dalle loro trattative economiche davanti all’opera finalmente custodita in un luogo legittimo, il Museo del Prado -, creano meccanismi per attirare clienti che possano offrire cifre tra i 50 e i 200 milioni, il film mette in scena episodi e narrazioni di giornalisti, da Scott Reynold del New York Times a Ana Marcos del Pais, storici dell’arte come l’americano Keith Christianses o Nicola Spinosa, insieme ad altre testimonianze, creando una narrazione intorno all’opera.

SPETTACOLI del 18 marzo
CINEMA TEATRO CESARE CAPORALI - Piazzetta San Domenico, 1 - Castiglione del Lago (PG)
martedì 18
  • 17:30
  • 21:15
IL CARAVAGGIO PERDUTO