Billy il koala vive nel placido microcosmo del Green Patch, sorvegliato dal padre Bill, “il più grande esploratore dell’entroterra australiano”, che ha però la pessima abitudine di avventurarsi spesso nel grande deserto per recuperare animali feriti o dispersi, con grande preoccupazione della sua saggia moglie Betty. Quando il padre scompare per un anno intero dopo essere partito alla ricerca del leggendario mare dei draghi bianchi Billy, cui papà ha insegnato a non mollare mai, decide di riportarlo a casa, e di nascosto da mamma Betty, che è convinta di aver perso per sempre il marito, supera per la prima volta nella sua vita di cucciolo il confine della palude. Riuscirà il piccolo Billy a salvare suo padre e a riportare la pace nel Green Patch, minacciata dall’iguana Cranky che ha deciso di dettare legge a modo suo e di cacciare i koala dalla loro casa nell’albero?
Billy è il protagonista di una fortunata serie di romanzi d’avventura scritti da Dorothy Wall, e un personaggio molto amato dai bambini australiani. Questo non è il primo adattamento cinematografico delle storie della Wall, ma è il primo ad adottare la grafica computerizzata, aggiornando l’animazione alle esigenze del pubblico 2.0. Il risultato è un film di animazione molto movimentato e divertente, pur nella sua semplicità narrativa. Qui non c’è nulla dell’inventiva pirotecnica della Pixar o della DreamWorks, ma c’è un’ingenuità e una bonomia che rendono la storia gradevole, soprattutto per gli under 10.
Billy dovrà vedersela con strade attraversate (anche se di rado) dai pick up, un gatto randagio inferocito contro i koala e i “draghi bianchi” che altro non sono che coccodrilli affamati. La fauna che lo circonda è tutta aussie: canguri, uccelli lira, cacatua, topolini selvatici, caimani. Alcuni si riveleranno suoi amici, come la koalina Nutsy, cresciuta in uno zoo e dunque poco avvezza alle difficoltà della vita nell’entroterra down under, o la lucertola dal collare Jacko, cui spetta il compito di allentare la tensione (sempre per gli under 10) con le sue battute, le due emu Beryl e Cheryl (reminescenti di Guendalina e Adelina Bla Bla) e il vombatide Wombo (che omaggia Mad Max con il suo bizzarro veicolo da deserto).
Niente di nuovo sotto il sole (se non che questa volta è un solleone australiano) ma una piacevole scorribanda in un ambiente naturale a noi poco conosciuto raccontata attraverso personaggi che appartengono ad una fauna diversa da quella cui siamo abituati (anche cinematograficamente), fra cui spicca mamma koala per coraggio, autonomia e assenza di peli sulla lingua.