Castiglione Cinema – RdC Incontra
Rassegna Cinematografica – Ingresso Libero
Il critico Federico Pontiggia intervista l’attore protagonista
LUCA ARGENTERO
Consegna del Premio “Castiglione Cinema 2019 – Rdc Incontra” a
LUCA ARGENTERO
Anselmo è un bambino molto particolare. Dotato di grandissima fantasia e sensibilità, affronta la quotidianità da solo con la madre in maniera tutta sua: ha sviluppato un’ossessione per i colori, per le forme circolari e soprattutto per i supereroi. Desidera tanto possedere anche lui dei superpoteri per poter salvare il mondo come il padre, che in realtà lo ha abbandonato subito dopo la sua nascita. Questo desiderio cresce dopo aver conosciuto Titti, una bambina molto stravagante, che però viene costretta ad allontanarsi presto da lui. Anselmo cresce ma non smette di guardare il mondo in maniera infantile tanto che, grazie all’aiuto di un caro amico di famiglia, si trasforma in Copperman, l’uomo di rame, che di notte aiuta a ripulire il proprio paese dalle ingiustizie. Le responsabilità di Copperman diventeranno più grandi quando finalmente Titti tornerà a casa.
Questo di Eros Puglielli sembra un cinema di altri tempi.
Non solo per le atmosfere vintage date da una (curatissima) scenografia che riporta direttamente indietro ad altri anni, ma soprattutto per l’approccio genuino e fresco con cui si avvicina a certe tematiche. L’espediente supereroistico qui non ha infatti nulla di ultraterreno, ma diventa una semplice fantasia infantile per affrontare dei traumi, delle problematiche intrinseche nei personaggi. Senza pietismo ed al tempo stesso senza superficialità, si mettono in campo le classiche dicotomie tra buoni e cattivi filtrate dagli occhi di un bambino che non è mai cresciuto.
Vengono alla mente alcune opere di Jean-Pierre Jeunet in cui non ci si interfaccia solo con il racconto di un personaggio, ma il suo mondo diventa visivamente anche quello dello spettatore. Ed è quello che prova a fare Puglielli con il proprio film e quello che riescono a ricreare anche i bambini (non) cresciuti interpretati perfettamente da Luca Argentero e Antonia Truppo.
La linea sottile tra il gioco infantile e la complessità di certe dinamiche messe in campo è percorsa con molta cura, forse anche troppa, tanto che a volte si ha la sensazione che questa delicatezza abbia frenato un po’ l’elemento di intrattenimento e l’impatto emotivo del film sullo spettatore. La tenerezza e la semplicità con cui la figura del supereroe viene scissa dalla grande macchina industriale degli ultimi anni per ridimensionarla ad uno spazio umano, però, travalica anche qualche imperfezione nella struttura narrativa e stabilisce il vero pregio del film, ovvero quello di guardare oltre certi schemi e provare ad aprire il nostro cinema ad approcci inusuali. Uno sforzo coraggioso e lodevole, da sostenere.